Aggiornamenti su Gaby, Luke, Fede, Matt, Henry, Noni

Ecco anche quest’anno un aggiornamento sui capodogli con cui tanti appassionati hanno fatto “amicizia”, sponsorizzando così la tutela dell’ambiente dei cetacei del Santuario Pelagos

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2015 Henry, fedele all’appuntamento… fuori zona

Come promesso a tutti quanti hanno fatto amicizia con uno dei capodoglio che Tethys studia nel Santuario del mar Ligure, ecco gli aggiornamenti della stagione appena passata. L’avevamo già anticipato: anche quest’anno è stato rivisto Henry, il capodoglio apparentemente più fedele alla nostra zona di studio.
Com’è noto Henry è un giovane maschio, di una ventina circa di anni; tende ad andarsene in giro da solo, com’è , del resto, tipico per gli adulti del suo sesso. Quest’anno l’ormai celebre capodoglio è stato avvistato, nella seconda metà di luglio, dai partecipanti al turno CSR10.
A differenza delle altre volte però il nostro amico si trovava in una zona atipica, parecchio più al largo rispetto alla “solita” zona-capodogli, cioè quella fascia sopra la scarpata continentale dove il fondale precipita rapidamente e dove i grossi cetacei della sua specie trovano le loro prede, i calamari. Come si può vedere dalla cartina, dove l’incontro del 2015 è segnato con una crocetta, quest’anno Henry si trovava molto più distante dalla costa, sopra un fondale di oltre 2000 metri, là dove i ricercatori si aspettano piuttosto di incontrare le balenottere. Ma i mammiferi marini, si sa, sono pieni di sorprese

Anche questa volta è stato possibile stimare la lunghezza di Henry, precisamente con un sistema acustico (su questa tecnica, vedi l’aggiornamento del 2012, in fondo alla pagina); il risultato è che il nostro capodoglio dovrebbe aver raggiunto all’incirca la lunghezza di 12,8 metri e pare stia quindi ancora crescendo. Non per nulla i maschi possono arrivare fino ai 18 metri, una dimensione ragguardevole – anche se non quella a cui ci hanno abituati i film sui vari sproporzionati “Moby Dick” …
Anche se non abbiamo avuto la ventura di incontrarli quest’anno, siamo sicuri che anche Gaby, Fede, Luke, Noni, Matt cionondimeno “ringraziano” i loro amici e sanno che qualcuno li ha a cuore! Grazie a tutti quelli che hanno sostenuto la ricerca per la tutela delle balene e dei delfini del Santuario Pelagos!
Alla prossima stagione, capodogli…


Maddalena Jahoda

2014 Rivisto Henry, il capodoglio di Montecarlo

Un giovane maschio, dal carattere apparentemente un po’ abitudinario, a giudicare dall’incontro che i ricercatori a bordo di “Pelagos” hanno avuto con lui quest’anno: “Henry”, uno dei capodogli più “fedeli” del nostro catalogo, è stato rivisto in luglio in una zona che per i ricercatori è particolarmente significativa.

Tra i sei capodogli con cui Tethys propone di fare “amicizia” (per se o come regalo), Noni, Matt, Luke, Fede, Gaby, anche quest’anno è stato Henry quello che è stato riavvistato. E non una sola volta, ma due.
Ma andiamo con ordine. Ben 36 sono stati, in generale, gli incontri con capodogli durante la stagione appena passata, che ha visto il motorsailer “Pelagos” in mare con ricercatori e volontari, da maggio a fine settembre. In quasi 5 mesi, 44 individui sono stati identificati. Com’è noto, il programma di ricerca prevede, tra l’altro, di fotografare la coda di ogni singolo capodoglio al momento dell’immersione, proprio per “schedare” nuovi individui e per controllare quali di quelli già noti vengono rivisti. E non solo: la raccolta dati sul Physeter macrocephalus anche questa volta ha compreso registrazioni acustiche – 80 in tutto – che serviranno sia per stimare le dimensioni dei vari animali, sia per valutare i cosiddetti “creak rates”, vocalizzazioni indicative dell’attività di alimentazione.
Ma torniamo a Henry: i fortunati avvistatori sono stati quelli del team CSR 11, che lo hanno incontrato per due giorni consecutivi, il 15 e il 16 luglio. In entrambi i casi era da solo, com’è abbastanza tipico dei maschi di questa specie, quando cominciano a farsi adulti. Si stima infatti che Henry abbia ormai poco più di vent’anni, un “ragazzo” che fino a due anni fa stava ancora crescendo, come avevano dimostrato le stime di lunghezza.
La sorpresa è venuta quando i ricercatori hanno mappato il luogo dell’avvistamento sulla cartina: il primo giorno Henry era vicinissimo a dove era stato visto l’ultima volta, il 14 settembre di due anni fa: grossomodo davanti a Montecarlo/ Cap d’Ail, 20,5 km al largo.
La settimana precedente era stata caratterizzata dal tempo non sempre favorevole, e i ricercatori, si erano impegnati al massimo per incontrare il più spesso possibile capodogli, balenottere, stenelle o grampi. Gli sforzi erano stati premiati il giorno dopo, con un altro capodoglio avvistato davanti a Ospedaletti, a una quindicina di km dalla costa, sopra un fondale di 1300 metri. Ed era di nuovo la nostra vecchia conoscenza Henry, come si è potuto facilmente stabilire dalle foto. Henry ha una coda piuttosto regolare, senza tacche particolari (almeno per ora, perché potrebbero aggiungersi col tempo), ma riconoscibile comunque dal profilo e da un tipico segno bianco. Due rapidi calcoli sono bastati per stabilire quanta distanza ha percorso il nostro amico in un giorno: quasi 22 km tra il punto del primo avvistamento e quello del secondo.
Henry, dicevamo, è una vecchia conoscenza, incontrato ripetutamente dalla barca di Tethys da ben 9 anni; il primo avvistamento risale infatti al 2005; nel 2010 è stato rivisto due volte, poi di nuovo nel 2011 e nel 2012. Guardate la cartina qui sotto, piuttosto eloquente sulle preferenze di habitat tipiche dei capodogli del Santuario Pelagos: sulla scarpata continentale, appena oltre la batimetrica dei 1000 metri (indicata dalla linea sottile nera), là dove il fondale precipita bruscamente fino ai 2000 metri- è dove questa specie ama stare alla ricerca dei calamari di cui si ciba.
E a proposito di questo, noi di Tethys, assieme a volontari in mare e “amici” dei capodogli, vogliamo che i mammiferi marini del Santuario continuino ad avere una “casa” in cui vivere indisturbati. Crediamo, con le spedizioni di ricerca, di fare del nostro meglio per cercare di assicurare la conservazione dell’ambiente non solo a Henry, ma a tutti cetacei che popolano il Santuario,.
Anche quest’anno lo staff di Tethys ringrazia di cuore chi ha stretto “amicizia” con lui o con Gaby, Luke, Fede, Matt, Noni; chi ha fatto la donazione per se, o chi ha messo un certificato sotto l’albero di Natale o in un pacchetto di compleanno.
Siamo sicuri che, se potesse, anche Henry ringrazierebbe. E forse, a modo suo, lo ha fatto.


Maddalena Jahoda

2012 Chi l’ha (ri)visto?

Quaranta avvistamenti solo di questa specie hanno confermato anche nella passata stagione la presenza cospicua di capodogli (Physeter macrocephalus) nella nostra area di studio, che come è noto si trova proprio nel bel mezzo del Santuario Pelagos. Tra il 17 maggio e il 15 settembre 2012 sono stati osservati, oppure ascoltati con l’idrofono, almeno 71 animali. A volte erano solitari, altre volte in gruppo, con un massimo di 5 individui per avvistamento. Il “picco” di incontri, sia in termini di avvistamento che di numero di animali avvistati, è stato il mese di agosto.
Che abbiate fatto “amicizia” con Gaby, Luke, Fede, Matt, Noni….vi starete probabilmente chiedendo se ci sono notizie del vostro prescelto. Ovviamente non è sempre scontato incontrare una delle vecchie conoscenze perché i capodogli del Santuario sono (per fortuna) un buon numero. Ed è con questo in mente che i ricercatori di Tethys, di ritorno dalla stagione di campo estiva, si sono apprestati a esaminare le centinaia di foto scattate per il catalogo della foto-identificazione dei capodogli.
Sulle prime nessuna faccia – anzi coda – tra le sei della nostra iniziativa… E quando già si pensava che quest’anno avevamo rivisto diversi altri, ma non i capodogli in questione, ecco la sorpresa dell’ultimo momento: il 14 settembre si sentono, nelle cuffie collegate all’idrofono, due dei grossi odontoceti “cliccare”. Come sanno bene i volontari che sono stati a bordo della barca e hanno partecipato alle ricerche in mare, è possibile seguire gli spostamenti degli animali in base alle loro vocalizzazioni, in maniera da trovarsi nelle vicinanze quando emergono finalmente alla superficie. E così è stato; dei due individui, uno è stato poi osservato alla superficie e fotografato. E si trattava di Henry!
Il profilo della sua coda, regolare senza tacche vistose, è stato confrontato con le altre foto scattategli nel 2005 per la prima volta, poi ancora nel 2010 e 2011. Era proprio di lui. Henry è un maschio, che potrebbe avere circa una ventina di anni; è quindi ancora giovane e sta ancora crescendo. Quest’ultimo particolare è stato confermato proprio durante l’avvistamento di quest’anno. Recentemente si sono potute utilzzare tecniche più precise per la stima delle dimensioni, il che ha permesso di “correggere” la lunghezza di Henry, che al momento attuale si stima sui 12 metri, cioè è un po’ maggiore di quanto sembrasse inizialmente. Inoltre si è potuto calcolare che è cresciuto di circa 60 centimetri negli ultimi due anni.
Ma com’è stato possibile “misurarlo”? Ovviamente non si può avvicinare un capodoglio in mezzo al mare con un metro alla mano; esistono però dei metodi acustici. In altre parole, analizzando nel dettaglio i “click” si possono conoscere le dimensioni della testa e quindi anche quelle dell’intero corpo. Non è un compito semplice perché per ogni individuo bisogna analizzare almeno un migliaio di “click” per ogni ciclo di immersione. Stime della lunghezza in anni successivi permettono poi di stabilire il tasso di crescita.
L’avvistamento di Henry è grossomodo di fronte a Nizza, come si può vedere dalla cartina qui sotto, aggiornata con l’ultimo punto (il 2012 corrisponde al simbolo del triangolino).
Che ne è degli altri? Per ora non sappiamo, ma speriamo di avere loro notizie l’anno prossimo. Perché quel che conta veramente è che con la vostra donazione avete contribuito allo sforzo che facciamo anno dopo anno per saperne di più sui cetacei dei nostri mari, in maniera da gettare le basi per la conservazione loro e del loro ambiente. Grazie del vostro sostegno!
Maddalena Jahoda