Addio a Egidio Gavazzi
E’ morto il 19 giugno a 84 anni in un tragico incidente con il suo aereo, Egidio Gavazzi, fondatore, assieme a Giuseppe Notarbartolo di Sciara, di Tethys. Editore, giornalista, scrittore e appassionato di fotografia, aveva ideato e diretto diverse riviste di grande successo, tra cui “Airone” e “Aqua”.
A suo modo “rivoluzionario” per l’editoria italiana e lungimirante in materia di divulgazione naturalistica, chi di noi ha avuto l’onore di far parte della sua avventura, lo ricorda così:
Quando Egidio Gavazzi mi propose di lasciare il giornale in cui ero assunta e venire a lavorare nella rivista che aveva ideato e dirigeva, Airone, all’epoca mensile leader della cultura naturalistica, pensai che sarebbe stata un’interessante svolta nella mia carriera di giornalista scientifica. Non immaginavo quanto quella telefonata mi avrebbe invece portato lontano, e in una direzione del tutto imprevista.
Airone doveva il suo successo in primis alle splendide foto naturalistiche, probabilmente sulla scia di un’altra “creatura” di Gavazzi, la Società italiana di caccia fotografica. Da Airone sarebbe poi nata Aqua, versione marina con la stessa formula, e da Aqua sarebbe nata Tethys, l’istituto a cui, assieme a amici e colleghi dell’epoca, più molti altri in seguito, abbiamo dedicato, finora 35 anni.
Airone fu a suo modo una rivoluzione, che con l’attrattiva delle foto spettacolari, offriva contenuti di rigorosa divulgazione scientifica, che già guardavano più lontano di quanto immaginassimo. Aqua, in seguito, diede forse per la prima volta l’importanza che meritava all’ambiente del mare, al Mediterraneo come agli oceani del mondo.
E infine Tethys, fondata assieme a Giuseppe Notarbartolo di Sciara, nasceva come un vero e proprio istituto di ricerca privato, un fatto del tutto inusuale nel panorama editoriale. Voleva essere un po’ il fiore all’occhiello della rivista, ma non si sarebbe limitata a questo. Darà impulso alla ricerca su balene e delfini, quegli animali carismatici che meglio potevano fare da ambasciatori presso il pubblico per la salvaguardia dell’ambiente marino. Oggi sappiamo che l’idea era tutt’altro che campata in aria, se è vero che i cetacei sono fondamentali per l’equilibrio del mare e del pianeta.
Negli anni Ottanta, per molti, la cultura naturalistica sembrava una materia riservata a una “élite”. Se oggi la tutela della biodiversità e la conservazione dell’ambiente sono considerate non più un capriccio di pochi eletti ma la chiave per la sopravvivenza del Pianeta, forse il merito è anche di Egidio Gavazzi che ha tracciato nel nostro Paese una difficile strada che ancora oggi cerchiamo di percorrere.
Maddalena Jahoda